Struttura della proposta educativa/didattica

La PlaySchool è un nido e scuola dell’infanzia, predisposta ad accogliere bambini e bambine dai 3 mesi ai 5 anni di età, con una suddivisione in sezioni omogenee. Essa svolge un’azione educativa mediante una progettualità flessibile e in itinere.

La progettazione e programmazione trae le proprie radici alcuni aspetti pedagogici che sono alla base della struttura scolastica generale e possono essere riassumibili nei seguenti criteri:

  • osservazione individuale e di gruppo dei/delle bambini/e;
  • supporto alla costruzione di rapporti relazionali;
  • valorizzazione dell’esperienza;
  • importanza della quotidianità vissuta.

L'ingresso nel mondo scolastico...

L’ingresso nel mondo scolastico risulta di fondamentale importanza già dai primi mesi di scuola, ecco perchè la PlaySchool si impegna ad occuparsi anche di asilo nido.

E’ importante sia per le famiglie in cui entrambi i genitori sono lavoratori e hanno quindi l’esigenza di lasciarli sin da piccolissimi, che per le coppie in cui uno dei due genitori potrebbe essere libero di tenerli a casa poiché il confronto con il mondo scolastico permette di interagire con altri bambini e con altri adulti e mettere a punto nuove conoscenze, competenze e capacità.

Famiglie e bambini/e sono invitati a relazionarsi gradualmente e integrarsi totalmente con il mondo scolastico, la struttura, le insegnanti, le educatrici e il personale ausiliario.

Negli anni in cui i bambini e le bambine si approcciano al nido sarà importante rafforzare le loro capacità sensoriali, di interazione con i compagni, linguistiche (inizialmente attraverso la lallazione e successivamente con la specializzazione nei fonemi) e motorie.

Attraverso le capacità sensoriali si inizieranno ad affrontare i primi argomenti scolastici che durante la scuola dell’infanzia saranno rafforzati e man mano approfonditi, come le stagioni, i colori, le festività, le parti del corpo e le regole della condivisione.

Nel caso dei colori ad esempio, saranno dapprima proposti solo i colori primari e successivamente quelli secondari, in prima fase attraverso l’associazione ai giochi degli stessi colori per poi passare all’associazione di colori a cera o a tempera, infine si passerà ad una fase di manipolazione e sperimentazione in cui i bambini si possono macchiare le mani e così dipingere o colorare schede, cartelloni e libri.

E’ bene ricordare che ogni argomento sarà negli anni ripreso, ripassato e rafforzato attraverso approfondimenti sempre più complessi.

Raggiunti i 3 anni...

Raggiunti i 3 anni ogni bambino sarà pronto a superare lo step dell’asilo nido/sezione primavera per entrare in quello della vera e propria scuola dell’infanzia, avendo maturato un rapporto con sè stesso, con i genitori e con gli altri che gli permetta di riconoscere se stesso e di porsi nelle condizioni di avviare un’esperienza che vada al di fuori del suo stesso nucleo familiare.

L’ingresso alla scuola dell’infanzia segna un passo importante nella vita di ciascun/a bambino/a perché incontra nuove figure di adulti e bambini/e diversi dalle figure familiari con i quali inizierà ad interagire.

La realtà scolastica, per ogni fascia di età, pone l’attenzione sulla routine quotidiana, all’uso delle proprie cose e alla capacità di condivisione delle stesse, alla possibilità di gestione degli spazi comuni, al momento della merenda e poi del pranzo come momento di condivisione ed esperienza, costruendo una sorta di libro riguardo l’importanza di una vita condivisa insieme.

Ne deriva la gestione di ritmi precisi che scandiscano la giornata e fungano da punti di riferimento sicuri, iniziando a costruire nei/lle bambini/e una percezione temporale.

E’ necessario ricordare che ogni bambino e ogni bambina hanno i propri tempi per elaborare ogni fase, motivo per cui il processo di inserimento e accettazione della realtà scolastica possono essere più o meno lunghi affinchè nasca spontaneamente in loro la curiosità di conoscere, esplorare e scoprire gli spazi circostanti e gli altri soggetti che quotidianamente incontrerà.

Il gioco sarà il metodo privilegiato per affiancare e supportare il bambino, sia un gioco libero, che strutturato o figurativo.

L’illusione che non ci sia una vera e propria attività di apprendimento, ma un semplice gioco divertente favorirà un apprendimento fluido e spontaneo a cui il/la bambino/a avranno piacere ad approcciarsi.

L’importanza non deve risiedere nella perfezione dell’insegnamento ricevuto, quanto più nella spontaneità con cui lo si riceve che permetterà in un secondo momento  che bambini/e si sentano liberi e desiderosi di ripetere l’esperienza, vale per il gioco in sè, per l’attività di manipolazione come anche per l’apprendimento del segno che un colore lascia sul foglio.

Se i bambini sono inseriti nel contesto scolastico...

Se i/le bambini/e si sono inseriti nel contesto scolastico sin da piccolissimi e a 4 anni si sentiranno ormai all’interno di un ambiente ormai per loro totalmente familiare. Si è già consolidata l’importanza dell’ Io e si è pronti ad approcciarsi al Noi.

Il linguaggio verbale e non verbale dovrebbe già essersi consolidato, permettendo a bambini/e di maturare una buona consapevolezza di sè, comunicando e interagendo senza troppe difficoltà e ponendosi in una posizione attiva nei confronti delle attività ed esperienze che gli si propongono. Il gioco si arricchisce di attività di gruppo spontanee attraverso il gioco simbolico che porta a fantasticare e inventare situazioni. 

Le regole che l’adulto pone non sempre corrispondono a quello che i bambini vogliono affermare, è una fatica che va sostenuta e motivata come possibilità data per diventare grandi. La regola non è “gabbia” ma un confine che lentamente viene riconosciuto come buono per sé e come ciò che permette lo “stare bene” insieme all’altro.

A 5 anni i bambini hanno maturato una capacità di comunicare le proprie esperienze e si sentono sicuri nell’uso del linguaggio verbale e non verbale, insieme con il disegno: con l’utilizzo del colore e la capacità di manipolazione di diversi materiali potranno riprodurre immagini percepite e sperimentare con la propria fantasia: sono curiosi di conoscere e scoprire.

Nella proposta dell’adulto è importante che resti centrale il carattere esperenziale che è fonte inestimabile di conoscenza ed interiorizzazione dei concetti.

Il sè e l'altro...

 

Bambini e bambine sono in grado di porsi molteplici domande sui “perché” delle cose, ricercando le risposte sul senso del mondo. Vogliono osservare la natura e il suo modo di esistere.

La scuola si propone come punto di incontro e dialogo, in cui si può approfondire la formazione di genitori e insegnanti/educatrici, seguendo un modello in cui sia centrale l’ascolto e il rispetto reciproco.

Il corpo e il movimento

 

I/le bambini/e prendono coscienza del proprio corpo utilizzandolo fin dalla nascita come strumento di conoscenza di sé e del mondo, giocandoci, comunicando attraverso di lui ed usandolo come strumento di rappresentazione.

Attraverso il movimento si diventa capaci di tradurre il linguaggio verbale in non verbale tramite i gesti.

La conoscenza del proprio corpo consente di ampliare la propria capacità espressiva, riconoscendosi all’interno di uno spazio in cui è possibile orientarsi con fantasia e creatività.

Ad esempio nei primi mesi del nido i/le bimbi/e inizieranno ad eseguire degli esercizi che gli permetteranno di rafforzare il proprio apparato scheletrico sino poi a sapersi sorreggere in autonomia, alzarsi in piedi e iniziare a camminare:

  • Tummy time con supporto (0-3 mesi);
  • Tummy time senza supporto (+3 mesi);
  • rotolamento sul fianco (4-7 mesi);
  • giro ad orologio su sè stessi (5-7 mesi);
  • posizione seduta con supporto (5-7 mesi);
  • gattomaneto (8-11 mesi);
  • navigazione costiera, ovvero reggersi in piedi e camminare spostandosi lungo le pareti con le mani poggiate (10-14 mesi);
  • primi passi (12-16 mesi).

La conoscenza del mondo

Compito di insegnanti ed educatrici è quello di affiancare i bambini nella conoscenza del mondo che li circonda attraverso un percorso guidato, spesso seguendo l’andamento stagionale.

Ogni stagione porta con sè colori, odori, gusti, sensazioni, suoni ed esperienze tutte nuove, insieme con il cambiamento degli scenari che li accompagnano. 

“Conoscere il mondo” vuol dire avvicinare i bambini al concetto di spazio e tempo; fare esperienza di una stagione li porta a conoscere nuove ambientazioni, animali, frutti e materiali che stimolino ogni senso e la curiosità di saperne di più.

Ulteriore strumento sono le gite scolastiche che rendono la percezione e la scoperta ancora più realistica e partecipata, portando i bambini a vivere attivamente il mondo che li circonda.

I discorsi e le parole

Il linguaggio è parte dell’identità di ogni bambino e la conoscenza di altre lingue consente di aprirsi a nuovi mondi e culture.

Al nido si iniziano a porre le prime basi del linguaggio in supporto al lavoro svolto in famiglia, attraverso lallazione e fonemi, per poi giungere a piccole parole, brevi frasi e frasi complesse.

In un ambiente linguistico curato e stimolante i bambini sviluppano nuove capacità, elaborano e condividono esperienze e conoscenze. La scuola ha la responsabilità di promuovere in tutti i bambini la padronanza della lingua italiana, nel rispetto della lingua d’origine.

Appropriati percorsi didattici sono finalizzati all’estensione del lessico, alla corretta pronuncia di suoni, alla pratica di diverse modalità di interazione verbale. 

Sin dai pochi mesi di età, per favorire un fluido sviluppo lessicale, si può iniziare ad integrare alla lingua italiana comunemente adottata durante i giochi e le attività l’insegnamento della lingua inglese, che favorisce un maggior livello cerebrale nell’impegno della comprensione di un linguaggio differente e nelle prove di simulazione per imitarlo fino ad arrivare a comprenderlo e farlo proprio.

Linguaggi, creatività, espressione

 

I bambini sono in grado di esprimersi attraverso molteplici linguaggi, verbali e non, e l’arte può essere uno di questi. Basta poco per stimolare la creatività, un solo input può dare forma  a molteplici rappresentazioni.

L’esperienza artistica consente ai bambini di esprimere e rappresentare pensieri inconsci, sogni, speranze o raccontare attività già viste o vissute. La rappresentazione visiva permette di prendere coscienza e sperimentare, mostrando anche agli altri (piccoli o grandi) come si percepisce qualcosa o come si vorrebbe vedere o vivere qualcosa; si mettono in scena o su carta esperienze vissute o fantastiche.

L’utilizzo di materiali diversi stimola la creatività e invita a trovare nuovi punti di partenza per viaggiare nel mondo interno e rappresentarlo esternamente.

Il linguaggio non si ferma alle parole, ma è anche fisico e corporeo; è possibile esprimersi con i gesti, con i balli, con i salti, con i momenti di stasi, a ritmo o fuori ritmo. Si rappresentano anche con il corpo viaggi nelle emozioni e nei sogni, si mimano momenti vissuti o si fanno voli pindarici.

Tutto è “espressione”, parola rumorosa o silenziosa, linguaggio verbale o non, disegno scritto o mimato.

Preparazione all'attività scolastica primaria

I concetti di logica, di quantità, gli aspetti linguistici sono gli ambiti in cui si svolge gran parte del percorso didattico dei tre anni della scuola dell’infanzia. 

Ciascun/a bambino/a necessita di una guida per approfondire e sistematizzare gli apprendimenti ed dar vita alla rappresentazione simbolica. 

Il pre-calcolo e le pre-scrittura si sviluppano con attività operative che permettono di stimolare la coordinazione visuo-spaziale, la conoscenza delle lettere dell’alfabeto, il suono delle lettere e la decodifica dei numeri e della rispettiva quantità.